La sigla R.I.D. significa Rapporti Interbancari Diretti. È un incasso di crediti sulla base di un mandato di addebito conferito dal debitore.
Analizziamo ora la logica di funzionamento del RID:
Le coordinate bancarie del cliente (IBAN) devono essere inserite all’interno dei suoi dati anagrafici:
Questa funzione consente di emettere gli effetti registrati nello scadenzario come tipo pagamento A “ADDEBITI IN C/C” con il metodo RID, registrando i dati su disco in un archivio in formato standard CBI, e di stamparne la Distinta di Presentazione.
L’emissione avviene con le stesse caratteristiche della emissione Ri.Ba o MAV, viene generato un archivio elettronico contenente tutte le in formazioni necessarie, da presentare all’istituto di credito che provvederà all’incasso per conto dell’azienda presentatrice presso i creditori.
La videata e l’operatività, sono in sostanza identiche a quanto visto per l’emissione degli effetti. In più abbiamo i seguenti due campi di immissione obbligatoria: “Nome file RID” e “Firma dell’azienda” che se memorizzati nell’archivio Banche (“Nome file RID””) e nei conti di tipo Banca (“Firma dell’azienda”) vengono proposti in automatico dal programma.
Confermando questa videata il programma apre la finestra con tutti i R.I.D. che soddisfano i dati di selezione. L’operatore può decidere di escluderne alcuni e stampare una distinta come in emissione effetti. Le caratteristiche del file emesso sono quelle specificate nel tracciato record standard CBI in base al tipo di file che si vuole generare.