Nel precedente capitolo di questo manuale abbiamo compreso che cos’è Google Tag Manager, per cosa può essere utilizzato e, a grandi linee anche come funziona.

In sostanza GTM tiene traccia di tutti i nostri tag e delle relative regole di esecuzione. Quando un utente arriva su una determinata pagina del nostro sito che richiede l’esecuzione di un determinato tag, GTM invia al browser dell’utente la versione dì più aggiornata di questo stesso Tag assieme a tutte le istruzioni necessarie per sapere quando quel tag deve essere eseguito e cosa deve effettivamente fare.

Per poter realizzare tutto ciò, GTM utilizza una struttura di gestione molto simile a quella già vista ed analizzata per Google Analytics.

Se infatti in Google Analytics abbiamo un Account all’interno del quale possono essere definite diverse Proprietà e all’interno di una stessa Proprietà è possibile inserire diverse Viste, allo stesso modo in Google Tag Manager avremo a che fare sempre con un Account all’interno del quale possono essere definiti più Contenitori e all’interno di ogni Contenitore possono essere inseriti diversi Tag.

I principali elementi della struttura di gestione di Google Tag manager sono quindi l’Account, i Contenitori e i singoli Tag.

Oltre ad essi, nell’utilizzo dello strumento svolgeranno poi un ruolo di fondamentale importanza, come vedremo meglio nei successivi capitoli di questo manuale, anche le gli Attivatori, le Variabili e il Data Layer