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RELAZIONE SULLA GESTIONE

Le modalità operative per la redazione della Relazione sulla gestione sono del tutto analoghe a quelle della Nota integrativa; si rimanda pertanto al capitolo sulla Nota integrativa per il dettaglio delle fasi operative di redazione.

Le particolarità della Relazione sulla gestione sono essenzialmente le seguenti:

  • Si elabora dall’apposito menu di AVVIO RAPIDO Allegati-Relazioni o in alternativa dal menu ufficiale Bilancio UE – Allegati – Relazioni – Gestione.
  • L’anagrafica del documento si crea cliccando sul pulsante Nuova relazione; nel riquadro Informazioni generali occorre compilare i dati selezionando l’apposito modello distribuito denominato “MOD. RELAZIONE SULLA GESTIONE (DIR. 2013/34/UE)”.
  • La gestione delle tabelle è suddivisa nelle seguenti categorie:
      • Riclassificati (riclassificazioni patrimoniali ed economiche dei prospetti contabili del bilancio civilistico)
      • Indici (quozienti e indicatori elaborati in funzione delle riclassificazioni di bilancio presenti nella precedente categoria)
      • Altre informazioni
    • Non è soggetta al formato XBRL, così come tutti i documenti a corredo del bilancio d’esercizio; il documento viene pertanto generato esclusivamente nei formati RTF(Word) e PDF/A che rappresenta il formato previsto per il deposito.

    Gli schemi di riclassificazione e gli indici di bilancio distribuiti nel modello della Relazione sulla gestione sono stati realizzati adottando i criteri elaborati dalla Centrale dei Bilanci (Gruppo Cerved), leader nel settore per la valutazione dell’affidamento bancario e merito creditizio delle imprese.

    Dal punto di vista della riclassificazione, l’obiettivo è quello di ristrutturare gli aggregati ai fini dell’analisi di bilancio nell’intento di rendere gli schemi omogenei rispetto ad un determinato criterio. Lo schema di Stato patrimoniale elaborato dalla Centrale dei Bilanci è quello più accreditato nel mondo degli intermediari finanziari italiani; quello relativo al Conto economico è una variante del criterio a “valore della produzione e valore aggiunto”.

    Per quanto riguarda gli indici di bilancio, i dati inclusi nelle relative formule derivano dallo Stato patrimoniale e dal Conto economico riclassificati dalla Centrale dei bilanci e vengono rappresentati come quozienti ottenuti rapportando grandezze che provengono dai due riclassificati in precedenza menzionati.

    Le varie combinazioni utilizzate per la costruzione degli indici derivano, infatti, dal rapporto di composizione e correlazione dei due schemi, dando origine a:

    • indici di liquidità e struttura finanziaria se numeratore e denominatore appartengono allo stato patrimoniale riclassificato;
    • indici di redditività o produttività detti “quozienti strutturali” se numeratore e denominatore appartengono al Conto economico riclassificato;
    • altri indici di redditività o produttività detti “quozienti di situazione operativa” se numeratore e denominatore provengono da entrambi gli schemi;
    • indici di sviluppo espressivi del tasso di variazione se numeratore e denominatore sono riferiti alle medesime quantità di bilancio osservate in due esercizi consecutivi.

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