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PRIVACY E GDPR

Come già evidenziato nei precedenti capitoli di questo manuale anche Brainlead (così come Google Analytics, Matomo o Facebook) deve essere considerato a tutti gli effetti come un sistema di tracciamento e profilazione degli utenti e, come tale, deve quindi sottostare alla normativa vigente in materia di Privacy e GDPR.

Anche in questo caso dunque i punti chiave da prendere in considerazione sono sempre due:

  • La collocazione dei dati
  • La richiesta di consenso agli utenti prima di attivare effettivamente la raccolta dei dati

Per quel che riguarda il primo punto non ci sono grossi problemi, nel senso che Brainlead è una società con sede in Italia (i dati non escono quindi dalla Comunità Europea) in tutto e per tutto conforme a quanto richiesto e previsto dal GDPR Europeo.

Per quel che riguarda il secondo punto, ossia la richiesta di consenso agli utenti prima di attivare la raccolta dei dati, occorre invece fare riferimento alle modalità di funzionamento di Brainlead.

In questo senso, come evidenziato nel precedente capitolo di questo manuale, il sistema di tracciamento messo in piedi da Brainlead funziona sia lato client (via Javascript) con l’installazione nel browser dei visitatori di appositi cookie (che dovranno essere classificati come cookie di marketing / profilazione), che lato server mediante apposite chiamate API controllate e validate dall’utilizzo di una specifica API Key

Per quel che riguarda il tracciamento lato client dunque anche Brainlead è soggetto esattamente agli stessi vincoli e agli stessi obblighi GDPR, cui è sottoposto, ad esempio, anche lo stesso Google Analytics. In conseguenza di ciò possiamo giustamente affermare che non è assolutamente legale installare cookie Brainlead sul browser degli utenti prima che questi abbiano prestato il loro esplicito consenso

Come noto infatti la sentenza della Corte di giustizia del 2019 (Az.: C-673/17) prevede che venga richiesto un consenso esplicito all’utente prima di poter effettivamente installare sul suo browser un qualsiasi tipo di cookie che non sia tecnicamente obbligatorio e quindi indispensabile per un corretto funzionamento del sito. Tutto ciò che va oltre il funzionamento essenziale del sito (quindi cookie analitici, cookie di marketing …) richiede un consenso esplicito e preventivo da parte dell’utente.

In definitiva dunque nel momento in cui dovessimo inviare dei dati a Brainlead senza prima richiedere il consenso agli utenti e senza portarli a conoscenza, nelle varie informative presenti sul sito, dei dati che verranno raccolti e dell’utilizzo che ne faremo, saremmo in palese violazione di quanto previsto e richiesto dal GDPR.

Compreso ciò il punto fondamentale diventa, al solito, quello di capire come poter gestire, anche nel caso di Brainlead, le richieste di consenso preventivo e, in questo senso, le cose non sono poi così diverse da Google Analytics, Matomo o Facebook.

Anche in questo caso infatti la soluzione migliore è indubbiamente quella di ricorrere all’utilizzo di apposite piattaforme CMP (es. Iubenda, Cookiebot …) facendo attenzione al fatto di:

  • inserire nelle informative da esse generate l’utilizzo di Brainlead come piattaforma di marketing automation
  • classificare i cookie utilizzati da Brainlead come cookie marketing/profilazione
  • configurare il blocco preventivo dello script di Brainlead per essere certi di attivare il tracciamento e iniziare a raccogliere i dati solo dopo che l’utente abbia effettivamente prestato il proprio consenso all’utilizzo di quella specifica tipologia di cookie

In merito a quest’ultimo punto è bene ricordare che lo script di tracciamento richiesto da Brainlead è gestito nativamente in Passweb e quindi come altri script analoghi (Google Analytics, Facebook …) è controllato dal parametro “Blocco preventivo dei cookie” presente alla pagina “Sito – Preferenze” del Wizard (tab “Tracciamento Dati”, sezione “Blocco Preventivo”).

Per maggiori informazioni in merito al parametro in oggetto si veda anche quanto indicato all’interno dei relativi capitoli di questo manuale (“Sito – Preferenze – Tracciamento Dati – Blocco Preventivo” e “GDPR Gestione e blocco preventivo dei cookie”)

ATTENZIONE! nel momento in cui si dovesse decidere di gestire il blocco preventivo dei cookie con una piattaforma CMP diversa da quelle integrabili con Passweb, potrebbe poi essere necessario modificare manualmente lo script di tracciamento di Brainlead per applicare in maniera corretta il blocco preventivo. In tal senso si consiglia sempre di fare riferimento alla documentazione della specifica piattaforma CMP che si è deciso di utilizzare

Per quel che riguarda invece il tracciamento lato server, rientriamo anche in questo caso, in un discorso più che altro di tipo etico.

Considerando infatti che, dal punto di vista tecnico il tracciamento lato server non richiede né l’installazione di cookie sul browser dell’utente né tanto meno l’esecuzione, sempre sul browser dell’utente, di determinate istruzioni javascript quello che si ottiene implementando un tracciamento di questo tipo è, da un parte, che l’utente non ha modo di verificare di essere tracciato, perché di fatto sul suo browser non avviene nulla, e per la stessa ragione, dall’altra parte che piattaforme CMP come Iubenda o Cookiebot non potendo, ovviamente, intervenire sul codice server dell’applicativo utilizzato per realizzare il sito, non avranno modo di condizionare automaticamente il tracciamento al consenso fornito dall’utente.

Il risultato che si ottiene dunque è che potrebbero facilmente verificarsi situazioni in cui l’utente nega il consenso al tracciamento, verificando anche che quanto da lui espresso sia stato effettivamente rispettato perché non riscontra né l’installazione di cookie né tanto meno la presenza di istruzioni atte ad inviare dati a piattaforme esterne, poi però viene comunque tracciato a sua insaputa perché il sito implementa anche un sistema di tracciamento lato server in maniera “eticamente” non corretta.

Posto infatti che l’utente di per se non ha modo di verificare se è o meno tracciato a livello server, è chiaro che se ha negato il consenso al tracciamento, tale preferenza dovrebbe essere rispettata sotto tutti i punti di vista per cui, in queste condizioni, dovrebbe essere disabilitato anche un eventuale tracciamento a livello server.

In questo senso le diverse piattaforme CMP mettono a disposizione apposite funzioni di callback da poter utilizzare per capire se e quando l’utente ha negato il consenso al tracciamento e per bloccare di conseguenza anche eventuali tracciamenti lato server.

Sta quindi all’applicativo utilizzato per realizzare il sito dare la possibilità di sfruttare queste funzioni di callback per bloccare anche un eventuale tracciamento lato server e all’etica di chi lo realizza e lo configura fare in modo di rispettare le preferenze espresse dagli utenti sotto tutti i punti di vista.

Detto ciò in Passweb, il parametro “Disabilita Tracciamento Server senza consenso” presente alla pagina “Sito – Preferenze” del Wizard (tab “Tracciamento Dati”, sezione “Blocco Preventivo”) serve proprio ad esplicitare quanto appena indicato

Per maggiori informazioni in merito al parametro in oggetto si veda anche quanto indicato all’interno del relativo capitolo di questo manuale (“Sito – Preferenze – Tracciamento Dati – Blocco Preventivo”)

ATTENZIONE! Passepartout non è in alcun modo responsabile in merito all’utilizzo o meno, in maniera conforme a quanto previsto dal GDPR, di strumenti di terze parti come possono essere Brainlead, Google Analytics, Matomo, Facebook …