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IMMISSIONE FABBRICATI

Per inserire un nuovo fabbricato premere Nuovo [F4] nella videata principale di visualizzazione degli immobili. Le videate di gestione sono le seguenti:

COMUNE - Il campo Comune è obbligatorio. E' attivo il comando Ricerca [F2] per effettuare la ricerca in tabella (Personalizzata o Standard). Nel campo “Codice Comune” è riportato tipicamente lo stesso codice comune indicato in “Codice Irpef”. Possono essere diversi solo se il comune in cui è ubicato l’immobile è estinto nell’anno corrente (per effetto di confluenza in un nuovo comune); in questo secondo campo viene quindi indicato il vecchio codice, il quale solo per i fabbricati, sarà riportato anche in stampa del modello ministeriale.

LOCALITA’ - Riportare la località e l'indirizzo dell’immobile.

DATA ACQUISTO - Data di acquisto dell’immobile. E' possibile inserire date relative all'anno a cui si riferisce la dichiarazione e a quello successivo. Nel caso sia stato indicato l'anno successivo la data viene utilizzata esclusivamente per calcolare IMU/ILIA.

DATA VENDITA - Data di vendita dell’immobile. E' possibile inserire date relative all'anno a cui si riferisce la dichiarazione e a quello successivo. Nel caso sia stato indicato l'anno successivo la data viene utilizzata per calcolare IMU/ILIA.

PERCENTUALE POSSESSO – Indicare la percentuale di possesso dell’immobile. Il programma propone automaticamente 100%.

GIORNI POSSESSO - Il numero di giorni di possesso viene calcolato automaticamente in base a quanto indicato nei campi "data vendita" e "data acquisto" oppure in base alle variazioni apportate all’immobile con il pulsante Variazioni [F6]. Il campo può essere forzato.

UTILIZZO - Indicare il codice corrispondente alla tipologia di immobile posseduto. I calcoli vengono effettuati in base al valore indicato in questo campo. Utilizzare il comando Ricerca codici ammessi [F2] per avere un elenco dei valori ammessi.

CASI PARTICOLARI – Il campo è ad imputazione manuale ed ammette l’inserimento dei valori che si possono richiamare con il comando Ricerca [F2].

FABBRICATO STORICO ARTISTICO – Se impostato, ai fini Irpef/Ires la rendita catastale è abbattuta del 50%; ai fini IMU/ILIA inoltre spetta una riduzione della base imponibile del 50%.

CLASSIFICAZIONE IMMOBILE – Il parametro ha effetto ai fini IMU/ILIA. indicare:

M = Immobile merce. Il fabbricato viene contraddistinto dalla categoria IMU 2 e di conseguenza viene associata l’aliquota 7.

R = Fabbricato rurale strumentale. Il fabbricato viene contraddistinto dalla categoria IMU 3 e di conseguenza viene associata l’aliquota 3.

A = Primo fabbricato ad uso abitativo diverso da abitazione principale. Codice ammesso solo in caso di comune del Friuli Venezia Giulia. Il fabbricato viene contraddistinto dalla categoria ILIA 9 e viene associata l’aliquota 2.

S = Fabbricato strumentale all’attività economica. Codice ammesso solo in caso di comune del Friuli Venezia Giulia. Il fabbricato viene contraddistinto dalla categoria ILIA 4/8 a seconda della categoria catastale e viene associata l’aliquota 11.

ESCLUSIONE CALCOLI – Utilizzare questo parametro quando l’immobile che si deve gestire non rientra tra quelli da dichiarare ai fini delle imposte sui redditi e quindi è esente ai fini Irpef e/o IMU/ILIA. Ad esempio è il caso dei beni strumentali che sono assoggettati solo ad IMU/ILIA e non a Irpef oppure gli immobili in condizione di nuda proprietà o qualsiasi altro immobile che si vuole inserire nel quadro ma non dichiarare nella stampa fiscale del quadro.

Si possono gestire due situazioni:

I = Disabilita i calcoli ai fini IRPEF. Al calcolo non viene calcolata la quota Irpef ma se ne ricorrono le condizioni viene calcolata l’IMU/ILIA. L’immobile inoltre non è riportato in stampa del quadro.

T = Disabilita i calcoli ai fini IRPEF e IMU/ILIA. Al calcolo non viene calcolata la quota Irpef e nemmeno l’IMU/ILIA. Quando questo parametro è impostato viene contestualmente impostato ad S il parametro di esclusione calcoli presente nella videata di gestione di questa imposta. L’immobile inoltre non è riportato in stampa del quadro.

ATTENZIONE: per tutti gli immobili che vanno dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, non è necessario impostare questo parametro. E’ il programma a determinare in automatico i valori ai fini Irpef e a determinare se l’immobile è soggetto a IMU/ILIA.

TIPO RENDITA – Sono ammessi i seguenti valori:

1 = Rendita catastale;

2 = Rendita presunta;

3 = Immobile di categoria ‘D’. Se anche la categoria catastale è di tipo D nella videata di gestione dei versamenti IMU/ILIA viene abilitata la gestione del prospetto in cui inserire i valori ai fini del calcolo del valore IMU/ILIA, con il metodo degli incrementi.

CATEGORIA CATASTALE - Indicare la categoria catastale di appartenenza. Viene controllato che il dato inserito sia presente in tabella.

E’ abilitato il comando Ricerca [F2] che permette di selezionare “zona”, “categoria” e “classe” dalla tabella degli estimi catastali.

RENDITA - Indicare la rendita catastale. Nella videata successiva la rendita viene rivalutata in base alle percentuali di rivalutazione stabilite dalla normativa.

DATI CATASTALI IDENTIFICATIVI DEL’IMMOBILE – Queste informazioni sono utilizzate principalmente in caso di presentazione del Modello IMU.

TIPOLOGIA CANONE – Se valorizzato ad A l’affitto da indicare nel campo successivo deve riferirsi al canone annuo. Al calcolo viene rapportato al periodo di possesso e riportato nel campo di modello. Se valorizzato a P l’affitto da indicare nel campo successivo deve essere già indicato rapportato al periodo di possesso. In fase di primo inserimento di un immobile il parametro è preimpostato ad A.

AFFITTO COMPLESSIVO – Indicare l'affitto eventualmente comprensivo delle spese detraibili (da inserire nel campo successivo). In caso di abitazione collegata a pertinenze, l’affitto indicato nell’immobile padre viene ripartito automaticamente in base alla rendita catastale di ogni immobile.

Si precisa che l'affitto indicato deve essere annuo se la tipologia canone vale A, altrimenti già rapportato al periodo di possesso se la tipologia canone vale P. Al ricalcolo viene rapportato al periodo di possesso (qualora sia indicato un canone annuo) e riportato nella pagina successiva, che è forzabile e sarà riportato in stampa del modello. Ai fini dei calcoli Irpef inoltre l’affitto viene rapportato anche alla percentuale di possesso.

Nel particolare caso di fabbricato posseduto in comproprietà e dato in locazione solo da uno o più comproprietari per la propria quota (caso particolare 5), nel campo affitto occorre indicare la quota del canone annuo spettante al contribuente.

SPESE DETRAIBILI DALL'AFFITTO - Indicare l'importo delle spese che devono essere detratte dall'affitto complessivo.

SPESE DI MANUTENZIONE ORDINARIA – Nel caso in cui l’immobile sia locato e sia appartenente ad impresa (l’omonimo campo “appartenente ad impresa” è impostato con F o G) in questo campo possono essere inserite le eventuali spese di manutenzione ordinaria dell’immobile relativo all’impresa.

Al calcolo la quota imponibile sarà determinata tenendo conto di queste spese. In particolare il reddito è determinato dal maggiore fra la rendita catastale rivalutata e il canone di affitto diminuito delle spese di manutenzione fino al 15% del canone di affitto stesso.

NOTA BENE: nel modello Redditi ENC (enti non commerciali) le spese di manutenzione sono parte integrante del modello, pertanto per i soggetti interessati dalla normativa (soggetti art.73 c.1 lett.c) Tuir), le spese di manutenzione ordinaria sono sempre considerate nel calcolo della quota Ires, indipendentemente dall’impostazione del campo “Appartenente ad impresa”.

Nel modello 730 invece il campo non è presente.

CODICE CANONE – In caso di immobile locato, il codice canone indica la percentuale da applicare al canone nel calcolo della relativa quota. Sono ammessi i seguenti valori:

1 = 95% Applicazione della tassazione ordinaria

2 = 75% Il fabbricato è situato nella città di Venezia o centri limitrofi

3 = 100% Opzione per il regime della cedolare secca

4 = 65% Immobile di interesse storico o artistico (DL 22/1/2004 N.42)

Se viene impostato il codice 3, al calcolo è automaticamente barrata anche la casella cedolare secca.

Il codice 4 viene impostato automaticamente (se il codice canone non è valorizzato) se l’immobile locato è di interesse storico/artistico.

APPARTENENTE AD IMPRESA – Se l’immobile appartiene ad un’attività d’impresa e deve quindi essere dichiarato nei relativi quadri, impostare il parametro con uno dei seguenti valori:

F = bene non strumentale appartenente ad impresa ordinaria;

G = bene non strumentale appartenente ad impresa semplificata.

Gli importi degli immobili appartenenti ad impresa sono riepilogati nel prospetto Totale [F7] abilitato nella videata di selezione degli immobili e non saranno considerati ai fini della stampa del quadro, ma solo ai fini IMU/ILIA.

NOTA BENE: nel Modello 730 il campo non è presente.

OPZIONE CEDOLARE SECCA – La casella viene barrata automaticamente in caso di codice canone 3. La tassazione del fabbricato non è quella Irpef ma quella della cedolare secca. La casella può essere barrata solo in presenza di un tipo di fabbricato che ammette la presenza dell’affitto.

CASI PARTICOLARI IMU – Questo campo è presente nei modelli 730 e Redditi PF. Si utilizza per indicare situazioni particolari riguardanti l’applicazione dell’IMU ed influisce sulla determinazione del reddito imponibile/non imponibile Irpef. Non è impostato in automatico in fase di inserimento del fabbricato. Viene valorizzato con i programmi di aggiornamento archivi ed è rettificabile. Sono possibili tre situazioni:

1 = Fabbricato, diverso dall’abitazione principale e relative pertinenze, del tutto esente dall’Imu o per il quale non è dovuta l’Imu per l’anno precedente, ma assoggettato alle imposte sui redditi. In questo caso sul reddito del fabbricato sono dovute l’Irpef e le relative addizionali anche se non è concesso in locazione;

2 = Abitazione principale e pertinenze assoggettate ad Imu. Si tratta ad esempio delle abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (“abitazioni di lusso”). Indicando questo codice, sul relativo reddito non sono dovute Irpef e addizionali in quanto sostituite dall’Imu. Deve essere indicato questo codice anche per le pertinenze assoggettate ad Imu;

3 = Immobile ad uso abitativo non locato (categorie A tranne A10), assoggettato ad Imu, situato nello stesso comune nel quale si trova l’immobile adibito ad abitazione principale. In questo caso il reddito dell’immobile concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef e delle relative addizionali nella misura del 50 per cento.

Viene dato un messaggio di avvertimento se risulta indicato un caso particolare non compatibile con l’utilizzo dell’immobile.

Inoltre al calcolo del quadro viene dato un messaggio di avvertimento nel caso in cui il campo sia valorizzato ad 1 ma nelle videate IMU non è impostata un’esenzione dall’imposta. Il messaggio non è bloccante in quanto può sussistere il caso in cui l’immobile sia esente IMU nell’anno redditi ma soggetto ad IMU nell’anno corrente.

ALTRI DATI Questo campo può assumere due valori:

1 – il valore può essere indicato solo in presenza di immobile con utilizzo 8 e 12 tassato a cedolare secca (codice canone 3).

2 – Il valore può essere indicato solo in presenza di immobile con utilizzo 3 o 11

ESENZIONE IMU – Questo campo è presente solo nel modello RSP. Barrare la casella se l’immobile è esente IMU. In questo caso viene determinato l’imponibile Irpef; viceversa viene determinato il valore non imponibile Irpef. Al calcolo del quadro viene dato un messaggio di avvertimento nel caso in cui la casella sia barrata ma nelle videate IMU non è impostata un’esenzione dall’imposta. Il messaggio non è bloccante in quanto può sussistere il caso in cui l’immobile sia esente IMU nell’anno redditi ma soggetto ad IMU nell’anno corrente.

DATI RELATIVI AI CONTRATTI DI LOCAZIONE – Questa sezione deve essere compilata solo in caso di locazione di immobile situato nella regione Abruzzo e dato in locazione a soggetti residenti o stabilmente dimoranti nei territori colpiti dal sisma (utilizzo 14).

Attraverso il pulsante Altri Estremi locazione [F3] si possono inserire ulteriori riferimenti ai contratti di locazione, nel caso in cui per lo stesso immobile siano stati stipulati più contratti (ad esempio per l’affitto di più porzioni dell’immobile). Si fa presente che se sono presenti gli ulteriori estremi, eliminando quelli presenti nella scheda, alla conferma saranno eliminati anche gli ulteriori.

MINIMUM TAX – Per i soli fabbricati locati viene determinata la minimum tax immobiliare. Si tratta di un meccanismo in base al quale viene determinato un reddito minimo che il soggetto che affitta immobili, dovrebbe dichiarare per escludere l’accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria. Gli accertamenti sono inibiti qualora il reddito dell’unità immobiliare locata (indicato in dichiarazione redditi) sia superiore al maggiore dei seguenti importi:

canone di locazione ridotto del 15%;

10% del valore dell’immobile (il valore dell’immobile è determinato mediante l’applicazione, alla rendita rivalutata, dei coefficienti stabiliti dall’amministrazione finanziaria).

Nel primo campo la procedura indica il canone di locazione ridotto del 15%, nel campo tra parentesi è indicato il valore determinato dal calcolo della minimum tax. Se il primo valore è inferiore al dato tra parentesi, il soggetto è passibile di accertamento.

RENDITA CATASTALE – Il primo campo è il valore della rendita determinato dall’applicazione del coefficiente di rivalutazione alla rendita catastale. Il secondo campo costituisce il valore che comparirà in stampa in base alle caratteristiche dell’immobile. I dati possono essere forzati.

CANONE LOCAZIONE/REDDITO EFFETTIVO – Il primo campo è il valore del canone determinato applicando la percentuale di abbattimento prevista per gli affitti. Il secondo campo costituisce il valore che comparirà in stampa, in base alle caratteristiche dell’immobile e al modello dichiarativo in cui è gestito. I dati possono essere forzati.

REDDITO IMPONIBILE – Il primo campo è il valore del reddito imponibile che risulta dai calcoli dell’immobile relativamente alla situazione della singola scheda. Il secondo campo è l’imponibile totale (diverso dal primo campo in caso di variazione) ed è il valore che comparirà in stampa, in base alle caratteristiche dell’immobile e al modello dichiarativo in cui è gestito. Tale dato viene inoltre riportato nel quadro riepilogativo oppure nei quadri d’impresa, se posseduto a questo titolo. I dati possono essere forzati.

ABITAZIONE PRINCIPALE NON SOGGETTA AD IMU In caso di abitazione principale, il primo campo è il valore del reddito non soggetto ad IMU che risulta dai calcoli dell’immobile relativamente alla situazione della singola scheda. Il secondo campo è il valore non soggetto ad IMU totale ed è il valore che comparirà in stampa, in base alle caratteristiche dell’immobile e al modello dichiarativo in cui è gestito. Tale dato viene inoltre riportato nel quadro riepilogativo esponendo anche la deduzione abitazione principale, che corrisponde tipicamente al reddito da abitazione principale non soggetto ad IMU. I dati possono essere forzati.

ABITAZIONE PRINCIPALE SOGGETTA AD IMU – In caso di abitazione principale in cui è stato compilato il campo Casi particolari IMU = 2, il primo campo è il valore del reddito soggetto ad IMU che risulta dai calcoli dell’immobile relativamente alla situazione della singola scheda. Il secondo campo è il valore soggetto ad IMU totale ed è il valore che comparirà in stampa, in base alle caratteristiche dell’immobile e al modello dichiarativo in cui è gestito. Tale dato viene inoltre riportato nel quadro riepilogativo. I dati possono essere forzati.

IMMOBILI NON LOCATI – Il primo campo è il valore della rendita catastale non imponibile che risulta dai calcoli dell’immobile relativamente alla situazione della singola scheda. Il secondo campo è il valore non imponibile totale (diverso dal primo campo in caso di variazione) ed è il valore che comparirà in stampa, in base alle caratteristiche dell’immobile e al modello dichiarativo in cui è gestito. Tale dato viene inoltre riportato nel quadro riepilogativo. I dati possono essere forzati.

SPESE DI MANUTENZIONE ORDINARIA – I campi sono presenti solo nel modello Redditi Enti non Commerciali. Vengono valorizzati solo in caso di soggetti art.73 c.1 lett.c) Tuir). In questo caso le spese di manutenzione ordinaria sono considerate nel calcolo della quota Ires e facendo parte integrante del modello, devono essere riportate in stampa. I dati possono essere forzati.

CEDOLARE SECCA 21% – In caso di applicazione della cedolare secca, è riportato l’imponibile da tassare a cedolare (ordinaria).

CEDOLARE SECCA 10% – In caso di applicazione della cedolare secca, è riportato l’imponibile da tassare a cedolare (agevolata). L’aliquota agevolata viene applicata solo in caso di utilizzo 8 o 12.

La quarta e quinta videata riguardano i dati necessari per il calcolo dei versamenti IMU/ILIA:

Il calcolo dell’IMU statale avviene solo in caso di fabbricato di categoria catastale D che non ha la caratteristica di immobile merce e fabbricato rurale strumentale (vedi apposito parametro in prima pagina). Attraverso il pulsante Altre imposte IMU [F5] è possibile vedere l’applicazione dell’aliquota statale.

Lo stesso avviene per l’imposta di scopo. I campi relativi a questa imposta sono visualizzati nel prospetto Altre imposte IMU [F5] e sono calcolati solo se il comune prevede il pagamento di questa imposta, pertanto solo se nella relativa anagrafica è stato compilato il prospetto Imposta di scopo [F6].


Il pulsante Parametri IMU/ILIA [F3] consente di valorizzare alcuni parametri eventualmente necessari al calcolo dell’imposta:

NUMERO PROPRIETARI DIMORANTI CHE USUFRUISCONO DELLE DETRAZIONI – Il campo deve essere valorizzato al fine di calcolare le corrette detrazioni IMU in caso di abitazione principale. In fase di creazione del fabbricato viene impostato ad “1”.

FABBRICATI INAGIBILI – Il campo è automaticamente impostato in caso di fabbricato con utilizzo 9 – Altri immobili e casi particolari 1 o 3. In questi casi infatti spetta una riduzione della base imponibile IMU/ILIA del 50%. Se si ha necessità di impostare il parametro anche per altri tipi di fabbricato, al fine di applicare la riduzione il parametro deve essere forzato. Il calcolo del fabbricato verificherà eventuali forzature del campo in presenza di fabbricati con utilizzo diverso da 9 e segnalerà l’incongruenza con un messaggio.

COOPERATIVA EDILIZIA A PROPRIETA' INDIVISA E EX-IACP – Impostando il parametro il fabbricato è esente IMU/ILIA, indipendentemente dal tipo di aliquota utilizzata.

COMODATO D’USO GRATUITO – Impostare questo parametro se ricorrono le condizioni per usufruire della riduzione della base imponibile IMU/ILIA del 50% (fabbricato in comodato d’uso a parenti di primo grado in linea diretta). La procedura non verifica il possesso dei requisiti, pertanto se il parametro viene impostato, la riduzione viene automaticamente applicata.

ESCLUSIONE RIDUZIONE IMMOBILI A CANONE CONCORDATOImpostare questo parametro se il fabbricato è locato a canone concordato ma non può usufruire della riduzione 25% della base imponibile IMU/ILIA. Si ricorda che la procedura applica automaticamente la riduzione del 25% agli immobili con utilizzo 8. Nel caso in cui tale riduzione non spetti, impostare questo parametro.

ABITAZIONE PENSIONATO RESIDENTE ALL’ESTERO – Impostare questo parametro se il fabbricato è posseduto da un pensionato residente all’estero e non è locato o dato in uso gratuito. In questo caso spetta una riduzione del 50% dell’IMU/ILIA.

IMMOBILE DISTRUTTO A SEGUITO DI EVENTI CALAMITOSI – E prevista l’esenzione IMU/ILIA per i fabbricati ubicati nelle zone colpite da eventi calamitosi, purché distrutti o oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, in quanti inagibili totalmente o parzialmente. L’esenzione spetta fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati interessati.

Si esaminano di seguito i campi relativi alla gestione della videata 4:

CATEGORIA – Identifica la categoria del fabbricato ai fini IMU/ILIA attribuita automaticamente dal programma.

In caso di IMU sono ammessi i seguenti valori:

1 = Abitazione principale

2 = Immobile merce

3 = Fabbricato rurale strumentale

4 = Fabbricato categoria D

5 = Altro fabbricato

In caso di ILIA sono ammessi i seguenti valori:

1 = Abitazione principale

2 = Immobile merce

3 = Fabbricato rurale strumentale

4 = Fabbricato strumentale categoria D

5 = Altro fabbricato

6 = Fabbricato uso abitativo diverso da abitazione principale

7 = Fabbricato non strumentale categoria D

8 = Fabbricato strumentale all’attività economica diverso da D

9 = Primo fabbricato uso abitativo diverso da abitazione principale

La categoria definisce anche l’aliquota di default applicata al fabbricato.

Qualora il fabbricato abbia un utilizzo ai fini IMU/ILIA differente da quello Irpef, la categoria può essere modificata attraverso il campo di forzatura presente a inizio rigo.

Esempio: due coniugi possiedono entrambi un’abitazione principale all’interno dello stesso comune ma ai fini IMU/ILIA solo una delle due abitazioni può essere esente e l’altra deve essere tassata come altro fabbricato. In questo caso nel fabbricato si lascerà utilizzo 1 in prima pagina e la categoria di pagina 4/6 dovrà essere forzata con il valore 5 – altro fabbricato, al posto del valore 1 – abitazione principale impostato dal programma.

ALIQUOTA – Identifica il codice aliquota per il calcolo dell’IMU/ILIA. Il valore del campo viene proposto in automatico ad 1, 2, 3, 7, 10, 11 in base alla categoria di fabbricato inserito (vedi schema sotto riportato). Al calcolo la procedura applicherà la relativa percentuale presente nel prospetto aliquote IMU del comune. L’utente deve rettificare il codice aliquota nel caso in cui il comune preveda l’applicazione di un’aliquota diversa. In particolare, oltre ai codici da 1 a 11 l’utente può codificare altre aliquote personalizzate, contraddistinte da una lettera che va da A a Z.

Le aliquote si indicano nella tabella Altre aliquote IMU [F8] che si attiva dal menu Fiscali - Dichiarativi – Tabelle Modelli Redditi - Anagrafiche Standard – COMUNI/ALIQUOTE IMU, dopo avere selezionato il comune interessato.

L’indicazione di un codice aliquota diverso da quello proposto dalla procedura viene mantenuto nei successivi ricalcoli. E' abilitato il comando Ricerca [F2] per richiamare un codice personalizzato eventualmente presente in tabella.

Schema di applicazione delle aliquote di default:

Categoria IMU Fabbricati

Condizioni

Aliquota default

1 - Abitazione principale

Il campo utilizzo è uguale a uno dei seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

1

2 - Immobile merce

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” vale M

7

3 - Fabbricato rurale strumentale

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” vale R

3

4 - Fabbricato categoria D

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è diverso da M e R

Categoria Catastale “D”

11

5 - Altro fabbricato

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è diverso da M e R

Tutte le Categorie Catastali diverse da “D”

2

Categoria ILIA Fabbricati

1 - Abitazione principale

Il campo utilizzo è uguale a uno dei seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

1

2 - Immobile merce

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” vale M

7

3 - Fabbricato rurale strumentale

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” vale R

3

4 – Fabbricato strumentale categoria D

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è uguale a S

Categoria Catastale “D”

11

5 - Altro fabbricato

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è diverso da M, R, S, A

Tutte le Categorie Catastali diverse da “D”

2

6 – Fabbricato uso abitativo diverso da abitazione principale

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è vuoto.

Categorie catastali da A1 ad A11 escluso A10.

2

7 – Fabbricato non strumentale categoria D

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è vuoto.

Categoria Catastale “D”

11

8 - Fabbricato strumentale all’attività economica diverso da D

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” è uguale a S

Categoria Catastale A10, A11, B, C1, C3, C5

11

9 – Primo Fabbricato uso abitativo diverso da abitazione principale

Il campo utilizzo è diverso dai seguenti valori: { 1, 5, 6, 11, 12 }

Il campo “Classificazione immobile” vale A.

Categorie catastali da A1 ad A11 escluso A10.

2

Terreni

Terreni agricoli

10

Aree fabbricabili

E’ presente il campo Area fabbricabile

2

Quado il programma attribuisce automaticamente una delle sopra indicate aliquote, non è possibile modificarle con una aliquota automatica ma solo con un’aliquota differente (4, 5, 6, 8, 9, A …Z).

ESCLUSIONE DAL CALCOLO – Se è valorizzato il fabbricato è considerato esente ai fini del calcolo IMU/ILIA (tipico caso di valorizzazione automatica è l’abitazione principale con categoria catastale diversa da A1/A8/A9). Il campo è impostato automaticamente anche nei seguenti casi:

  • In prima pagina del fabbricato il parametro Esclusione calcoli è impostato a ‘T’
  • Abitazione principale con categoria catastale diversa da A1/A8/A9 e relative pertinenze (a meno che in queste ultime sia stato eseguito il comando Escludi detrazione/esenzione IMU [F3] nella videata di collegamento delle pertinenze)
  • Nei parametri IMU [F3] è impostato il parametro ‘Cooperativa edilizia a proprietà indivisa e ex IACP’ oppure “Immobile distrutto a seguito di eventi calamitosi”
  • Nell’anagrafica del comune il parametro Esclusione IMU è impostato ad S.
  • Nel campo “Aliquota IMU” è impostata un’aliquota personalizzata che in tabella ha il parametro “Esclusione/Esenzione ai fini IMU” impostato.

Negli altri casi in cui l’immobile debba essere escluso, occorre forzare il campo manualmente.

RENDITA CATASTALE AI FINI DEL VERSAMENTO – Viene riportato il valore della rendita catastale e il dato è considerato come base di calcolo dell’IMU/ILIA. Se tale imposta deve essere calcolata su un valore diverso da quello dichiarato ai fini Irpef, forzare il campo ed inserire il valore corretto. Il caso classico in cui si rende necessario forzare la rendita ai fini IMU/ILIA è quando avviene un cambio di rendita con validità 01/01 anno corrente; in questo caso l’IMU/ILIA dovrà essere determinata sulla base della nuova rendita, l’Irpef sulla base della vecchia rendita. Nell’anno successivo l’importo della rendita forzata, sarà recuperato in prima pagina, diventando così valido ai fini Irpef.

VALORE PER MODELLO IMU – E’ calcolato in base alla rendita catastale applicando le percentuali ed i coefficienti di rivalutazione ai fini IMU stabiliti dalla normativa.

In caso di immobili di categoria D e con tipo rendita 3, il valore IMU viene determinato con il metodo degli incrementi. Il calcolo viene eseguito tramite la compilazione di un prospetto che si attiva con il pulsante IMU categoria D [F8].

Nel caso in cui per l’immobile debba essere compilato il Modello IMU, tale valore è proposto nella videata di gestione del Modello.

QUOTA DI POSSESSO AI FINI – E’ proposta la percentuale di possesso dell’immobile presente nella prima pagina. Nel caso in cui l’IMU/ILIA debba essere calcolata su una diversa quota di possesso, forzare il dato.

IMPONIBILE NETTO Esprime il valore dell’IMU/ILIA rapportato alla percentuale di possesso e ridotto delle eventuali riduzioni previste dalla normativa. Su questo importo sarà applicata l’aliquota al fine di determinare l’imposta dovuta.

MESI – Viene gestito il numero mesi valido per l’acconto (l’acconto si calcola sui primi sei mesi di possesso) e il numero mesi totali di possesso dell’immobile.

Nel conteggio dei mesi, tenere conto che si considera 1 mese quando il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese si compone. In caso di trasferimento del possesso (ad esempio vendita/acquisto), se i giorni di possesso risultano uguali tra cedente e acquirente, il giorno di trasferimento del possesso si computa in capo all’acquirente.

Con il pulsante Altre imposte IMU [F5] si accede al prospetto in cui è dettagliato il calcolo dell’imposta statale per gli immobili di categoria D e l’eventuale imposta di scopo.

ESCLUDI IMMOBILE NEL CALCOLO DELL’IMPOSTA DI SCOPO – Se è valorizzato l’immobile è considerato esente ai fini del calcolo dell’imposta di scopo. E’ impostato automaticamente se nel campo “Aliquota IMU” è impostata un’aliquota personalizzata che in tabella ha il parametro “Esclusione/Esenzione ai fini Imposta di Scopo” impostato. Se si rende necessaria una modifica occorre utilizzare il relativo campo di forzatura.

IMPOSTA DI SCOPO – Nella prima colonna è indicata l’imposta di scopo dovuta in acconto. Nella seconda colonna è indicata l’imposta totale dovuta. Quest’ultimo campo si riferisce all’imposta in unica soluzione se in tabella “Comuni/aliquote IMU” il campo “Versamento Unico” del prospetto Imposta di scopo [F6] è impostato ad A = Versamento unico in sede di acconto. Il calcolo applicato segue le stesse regole di quelle dell’imposta IMU.


Nella videata 5 è riepilogata l’imposta IMU/ILIA/scopo da pagare suddivisa in base alle tipologie di immobile:

Quando il versamento dell’acconto e/o del saldo è avvenuto (cioè le relative deleghe F24 sono marcate definitive), i campi non sono editabili, in modo da fissare il pagamento. In particolare se l’acconto è definitivo, tutte le modifiche apportate da quel momento in poi all’immobile sono conguagliate nel saldo per differenza. Nel caso in cui, successivamente al pagamento dell’acconto si inserisca una variazione o un acquisto/vendita con data antecedente a quella del pagamento dell’acconto, la procedura richiede se si intende rideterminare anche l’acconto già versato. Rispondendo affermativamente, nonostante l’acconto risulti versato in modo definitivo, nella videata dei totali IMU/ILIA dell’immobile verrà sbloccata la colonna relativa all’acconto IMU/ILIA e il calcolo del quadro lo rideterminerà. In questo modo non avviene conguaglio sul saldo; l’acconto è quello effettivamente dovuto ed il saldo è calcolato di conseguenza.

ABITAZIONE PRINCIPALE – Corrisponde all’imposta abitazione principale e relativa detrazione. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

IMMOBILE MERCE – Corrisponde all’imposta relativa agli immobili merce. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica, in corrispondenza del campo “altri fabbricati”.

IMU STATALE – Corrisponde all’imposta da versare allo stato. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

ALTRO FABBRICATO Corrisponde all’imposta da versare al comune. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

FABBRICATI CATEGORIA D – Corrisponde all’imposta da versare al comune relativamente ai fabbricati di categoria D. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

FABBRICATI RURALI STRUMENTALI – Corrisponde all’imposta da versare relativa ai fabbricati rurali strumentali. L’imposta è suddivisa tra acconto e saldo. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

IMPOSTA SCOPO - Corrisponde all’imposta di scopo da versare al comune. L’imposta viene suddivisa tra acconto e saldo solo se il comune lo prevede, altrimenti si versa tutta in acconto o tutta a saldo in base alle disposizioni comunali. Queste informazioni sono riportate nel quadro Versamenti IMU/ISCOP/ILIA al calcolo della pratica.

Quando il versamento dell’acconto e/o del saldo è stato effettuato (cioè le relative deleghe F24 sono marcate definitive), i campi non sono editabili, in modo da fissare il pagamento. In particolare se l’acconto è definitivo, tutte le modifiche apportate da quel momento in poi all’immobile sono conguagliate nel saldo per differenza.

Tuttavia è disponibile il pulsante Sblocca l’acconto ai fini IMU/ILIA [Shift+F7]. Questa opzione è attiva solo se l’acconto risulta versato definitivamente ed il suo utilizzo sblocca la colonna relativa all’acconto, consentendo di rideterminarla se necessario.

NOTA BENE: Si precisa che lo sblocco dell’acconto è una condizione permanente, pertanto una volta effettuata questa operazione, l’acconto viene sempre rideterminato anche se la relativa delega è definitiva (quest’ultima ovviamente non viene aggiornata e nemmeno i Versamenti IMU/ISCOP/ILIA, in quanto si deve preservare quanto effettivamente versato a suo tempo).


Nell’ultima videata sono previste le eventuali annotazioni relative all’immobile:

ANNOTAZIONI – In questi campi possono essere inserite delle annotazioni relative all’immobile, ad uso interno. La presenza di annotazioni viene segnalata con la dicitura [NOTE] in prima pagina.