La prima volta che si accede alla funzione vengono richiesti i seguenti parametri:
DIMENSIONE RADICE DI BASE – Rappresenta quella parte iniziale del codice che serve ad identificare la struttura di cui l’articolo fa parte; una specie di minimo comune multiplo matematico. La struttura del codice strutturato può essere così articolata:
Le Varianti possono a loro volta essere suddivise nelle varie tipologie di articolo. La Radice di Base immessa non è più modificabile.
INPUT STRUTTURATO AUTOMATICO – Sono accettati:
S = Durante l’immissione di un codice strutturato viene fornito automaticamente uno schema di immissione.
N = Non viene fornito lo schema di immissione, che può tuttavia essere attivato premendo il tasto funzione Shift+F4.
Confermati questi campi, premendo il tasto F10 si passa alla gestione delle singole strutture:
Premendo Invio si seleziona la riga dove inserire la struttura desiderata:
Per ciascuna si definisce:
DESCRIZIONE – Descrizione della struttura. In caso di immissione, il tasto F6 consente di duplicare la struttura precedente per una più rapida immissione dei dati. In caso di revisione, il tasto F5 consente di controllare se la struttura è già stata utilizzata e, in caso contrario, sarà ancora possibile modificarla.
DESCRIZIONE CAMPO – Descrizione dell’elemento del codice strutturato. Esempio:
TIPOLOGIA DEL CAMPO – Tipologia dell’elemento del codice strutturato, con il seguente significato:
R = RADICE (solo sul primo elemento). Identifica il PADRE della struttura, deve essere codificata nell’anagrafica articoli con il numero della struttura a cui fa riferimento (vedi il campo NUMERO DELLA STRUTTURA nel capitolo Magazzino – Anagrafica articoli – Norme di immissione nuovi articoli del manuale).
V = VARIANTE. Sono articoli codificati in anagrafica che in base alla tipologia possono attivare ulteriori automatismi (vedi il capitolo Magazzino – Anagrafica Articoli – Distinta Base Automatica – Articoli di tipo Modificatore). Le varianti possono essere diversificate in base alla loro tipologia articolo e in questo caso per l’elemento sono accettati solo gli articoli del tipo specificato:
A = Articolo
L = Lavorazione
E = Spesa
M = Modificatore
D = Descrizione
B = Distinta Base
P = C/to deposito
Z = Prestazione
V = Variante
S = Statistico
0 = Struttura
S = STATISTICO. Non necessita la codifica, in ogni caso viene memorizzato sulle transazioni dei movimenti di magazzino.
NOTA BENE: il primo elemento deve essere di tipo ‘R’ e gli elementi di tipo ‘S’ devono essere dopo quelli di tipo ‘V’.
ESEMPI:
Radice + Variante + Variante + Variante
Radice + Variante + Variante +Statistico
Radice + Variante + Statistico + Statistico
Radice + Statistico + Statistico + Statistico
STRUTTURA – Nel caso sia stata specificata una variante di tipo ‘0’, in questo campo si deve indicare il codice di struttura che si intende richiamare all’interno della struttura corrente (ad esempio richiamare la struttura 1 all’interno della struttura 2) per ottenere la “struttura nidificata”. Il pulsante F2 visualizza le strutture già codificate. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo STRUTTURE NIDIFICATE di questo documento ma si consiglia di continuare la lettura prima di passare alla gestione delle strutture nidificate.
INPUTQTA – vedi paragrafo INPUT QUANTITÀ TABELLARE di questo documento.
POSIZIONE A – Posizione finale della porzione di codice. Per i campi RADICE viene proposto il valore corrispondente alla radice di base, ma può essere aumentato solo se la struttura non è stata utilizzata. Per i campi delle altre tipologie viene proposto lo stesso valore del campo ‘POSIZIONE DA’, ma può essere aumentato solo se la struttura non è stata utilizzata.
GESTIONE DELLE MISURE
DESCRIZIONE MISURA – Descrizione della misura X, Y, Z. Esempio: LARGHEZZA; LUNGHEZZA; ALTEZZA.
RAPPORTO DI CONVERSIONE CON UM1 – Rapporto di conversione dell’unità di misura in rapporto all’unità di vendita dell’Articolo. ESEMPIO: Un pannello viene venduto a metri quadri. La larghezza viene espressa in centimetri e la lunghezza in metri. Per ottenere la superficie in metri quadri si deve rapportare la misura espressa in centimetri al metro, dichiarando il rapporto di parità fra le due misure.
Vendita a metri | Lunghezza in metri | Larghezza in centimetri |
Rapporto di parità lunghezza = 1 | Rapporto di parità larghezza = 0,01 |
POSIZIONE DA – Posizione iniziale del campo che esprime la misura all’interno del codice.
POSIZIONE A – Posizione finale del campo che esprime la misura all’interno del codice.
RIPORTO SVILUPPO NEI DOCUMENTI – In Emissione/Revisione documenti verrà proposto nel campo quantità articolo, il risultato della moltiplicazione dell’espressione impostata.
X = Considera la misura espressa dal campo X;
Y = Considera la misura espressa dal campo Y;
Z = Considera la misura espressa dal campo Z.
ESEMPIO: Impostato con “XY”, in Emissione/revisione documenti verrà proposto come quantità il prodotto fra la misura X e quella Y.
ARROTONDAMENTO – Tipo di arrotondamento da effettuare nel calcolo delle misure, nel caso si sia immesso almeno un carattere nel campo precedente. Tipi ammessi:
D = Difetto;
E = Eccesso;
M = Medio (per l’arrotondamento Medio il 5 viene assunto come valore superiore).
Esempio con unità di misura con 0 decimali:
Sviluppo misura = 10,123 | Arrotondamento ‘D’ | risultato 10 |
Sviluppo misura = 10,123 | Arrotondamento ‘E’ | risultato 11 |
Sviluppo misura = 10,499 | Arrotondamento ‘M’ | risultato 10 |
Sviluppo misura = 10,500 | Arrotondamento ‘M’ | risultato 11 |
Sviluppo misura = 10,501 | Arrotondamento ‘M’ | risultato 11 |
Esempio con unità di misura con 1 decimale:
Sviluppo misura = 10,123 | arrotondamento ‘D’ | risultato 10,1 |
Sviluppo misura = 10,123 | arrotondamento ‘E’ | risultato 10,2 |
Sviluppo misura = 10,449 | arrotondamento ‘M’ | risultato 10,4 |
Sviluppo misura = 10,550 | arrotondamento ‘M’ | risultato 10,6 |
Sviluppo misura = 10,551 | Arrotondamento ‘M’ | risultato 10,6 |
PROD/DBA – Se attivato il campo, e nel campo precedente è stato impostato una formula in “Riporto sviluppo nei documenti”, nel campo quantità nella DBP, in tutte le distinte basi di variazione, in revisione impegni, nella tabella abbinamenti e nelle DBA verrà eseguito il calcolo automatico.
NOTA BENE: Se si imposta un codice articolo con sviluppo di formule, se nel campo quantità sono già presenti delle formule di sviluppo il calcolo automatico non viene applicato.
PARAMETRI
Il pulsante [F4] Parametri consente di specificare gli altri parametri della struttura:
AUTOCODIFICA A POSIZIONE – Posizione del codice articolo fino al quale controllare la sua esistenza nell’anagrafica; se mancante viene eseguita automaticamente la sua codifica fino a tale posizione. Il valore immesso deve corrispondere con la posizione finale di un elemento (NON sono accettate posizioni intermedie).
L’autocodifica consente in pratica, partendo dall’anagrafica dell’articolo radice (padre), di creare in modo automatico nuovi articoli (figli) aventi come parte iniziale del codice lo stesso della radice.
Esempio:
Se si ha una combinazione di 100 modelli (Cod. modello 4 caratteri) e 100 tessuti (Cod. tessuto 3 caratteri), si dovrebbero codificare tutte le combinazioni possibili, e cioè 10.000 articoli diversi, molti dei quali non verranno mai utilizzati.
Con questa funzione è sufficiente codificare i 100 modelli e i 100 tessuti, definire la lunghezza del codice per l’autocodifica = 7 (4 del modello + 3 del tessuto) e, tutte le volte che verrà richiesto uno dei 10.000 articoli possibili, questo sarà codificato automaticamente se non è già presente nell’archivio, consentendo un grande risparmio di lavoro e di spazio su disco, poiché sono codificate solo le combinazioni usate.
L’autocodifica viene realizzata prelevando i dati dall’elemento della struttura specificato nel parametro “Dati per creaz” e può essere effettuata sia operando da “Anagrafica articoli” che da “Emissione/revisione documenti” con le seguenti particolarità:
DA ANAGRAFICA ARTICOLI:
DA EMISSIONE/REVISIONE DOCUMENTI:
NOTA BENE: l’autocodifica riporta sugli articoli figli tutti i dati del padre compreso le descrizioni in lingua e le note. Per i dati relativi alle Particolarità, Videate personalizzate e videate Aggiuntive si deve specificare il parametro “Ripor.part/vid”.
AUTOCODIFICA AUTOMATICA – Sono accettati:
N = Nessuno, l’autocodifica è attiva ma necessita della conferma dell’operatore.
C = Creazione automatica senza la richiesta della conferma.
A = Annullamento (precancellazione logica) automatico, appena l’articolo ha tutti i progressivi a zero.
T =Tutti, sia ‘C’ che ‘A’.
ESCL.PADRE – Tramite questo parametro è possibile modificare il comportamento del programma nel caso di precancellazione automatica degli articoli (parametro “Automatica” impostato con “A” (Annullamento) o “T” (Creazione + Annullamento)):
N = quando si verifica la condizione per cui tutti gli articoli figli vengono precancellati, anche l’articolo padre (se la condizione lo prevede) viene precancellato;
S = l’articolo padre di struttura viene escluso dalla precancellazione automatica.
PROGRESSIVI A ELEMENTO – Identifica l’elemento di struttura fino al quale verranno registrati i progressivi di magazzino. NON può essere superiore alla posizione dell’autocodifica mentre se inferiore il programma autocodifica anche gli articoli non trovati a magazzino sui quali deve riportare i progressivi. Se non specificato ogni articolo ha il proprio progressivo. Questo parametro, opportunamente configurato con il parametro “Autoc.a posiz.”, consente di creare le anagrafiche di articoli “figli” che NON possiedono i progressivi in quanto totalizzati su un altro elemento. Ad esempio, nella seguente struttura si decide di codificare il codice completo ma di lasciare i progressivi sulla radice.
Elemen Descriz. Tipologia Posiz¦Autoc.a posiz.: 12 |
In un simile caso si otterrà la codifica anagrafica di vari articoli figli (RADI12345671, RADI12345672, RADI12345673, ecc.) che è possibile movimentare nei documenti di magazzino, ma che non hanno i progressivi in quanto totalizzati nella radice RADI.
Questo parametro può essere modificato anche dopo aver già utilizzato la struttura (occorre riorganizzare gli archivi del magazzino) purché non siano gestiti i lotti/rintracciabilità.
NOTA BENE: il programma utilizza sempre il codice completo tranne che nella pianificazione di produzione dove il fabbisogno dell’articolo viene esploso fino all’elemento con i progressivi.
Alcune stampe di magazzino (come ad esempio “Statistiche mov. articoli”, “scheda articoli a Valore”, ecc.), pur elaborando i documenti, utilizzano i progressivi di anagrafica come “dati di base”. Per includere nella stampa anche gli articoli che NON hanno i progressivi, occorre richiamare come articolo da elaborare il codice dell’articolo radice della struttura.
DATI PER CREAZIONE – Nell’autocodifica degli articoli figli i dati sono ereditati da:
“ “ = articolo padre della struttura
“P” = articolo figlio di livello Precedente (viene escluso l’ultimo elemento dell’articolo immesso)
“F” = articolo Figlio precedente
“S” = articolo figlio Successivo
“2–8” = articolo figlio fino all’elemento specificato con il numero “n”. Se l’articolo non esiste viene considerato il figlio precedente a partire dal codice immesso.
“b–i” = articolo padre + l’elemento specificato (b = 2° elemento c = 3° elemento fino ad i = 9° elemento) dove tutti gli altri elementi sono considerati blank (spazio vuoto).
ESEMPIO:
DATI PER CREAZIONE: ‘d’
Elemento ‘a’ | Elemento ‘b’ | Elemento ‘c’ | Elemento ‘d’ | Elemento ‘e’ | |
Codice articolo: | PAD | VAR1 | VAR2 | VAR3 | VAR4 |
Dati presi da: | PAD | VAR3 |
Se l’articolo non esiste viene considerato l’articolo precedente se quest’ultimo possiede lo stesso padre della chiave di ricerca (‘PAD ‘) in caso contrario i dati vengono prelevati dall’articolo padre (‘PAD’).
ESEMPIO:
Struttura composta da: PADRE + VAR1 + VAR2 | |||
Articoli già presenti in anagrafica | Immissione di un nuovo codice | Parametro | Dati presi dall’articolo |
PA | PA01ROS | ‘ ‘ | PA |
PA BLU | PA01ROS | ‘P’ | PA01 |
PA ROS | PA01ROS | ‘F’ | PA01GIA |
PA01 | PA01ROS | ‘S’ | PA01VER |
PA01GIA | PA01ROS | ‘2’ | PA01 |
PA01VER | PA01ROS | ‘3’ | PA01 |
PA02GIA | PA01ROS | ‘4’ | PA01 |
PA02VER | PA02ROS | ‘2’ | PA |
PA98VER | ‘c’ | PA ROS | |
PA98GIA | ‘c’ | PA BLU | |
PA98ARA | ‘c’ | PA |
ELEM.QTA OBBLIG – ELEMENTI QUANTITA’ OBBLIGATORI. Se è stato impostato l’input quantità tabellare nel campo “InputQta” presente sull’elemento della struttura, impostando a N questo parametro, il programma accetterà l’input delle quantità anche sugli elementi non definiti indicati con la dicitura “non def”.
ELEM.INTERMEDI OBBLIG – ELEMENTI INTERMEDI OBBLIGATORI. Attivando questo parametro, la procedura non consente di lasciare elementi vuoti nel codice strutturato. Sarà possibile lasciare elementi vuoti a destra del codice ma non al suo interno. Esempio: Si consideri un codice strutturato simile al seguente:
RADICE-VARIANTE-VARIANTE-STATISTICO
Attivato questo parametro, durante l’immissione del codice strutturato non sarà possibile gestire codici così composti:
RADICE-vuoto-VARIANTE-STATISTICO
RADICE-VARIANTE-vuoto-STATISTICO
ma sarà possibile gestire codici composti in questo modo:
RADICE-VARIANTE-VARIANTE-vuoto
RADICE-VARIANTE-vuoto-vuoto
Quando il parametro è attivo e non viene specificato l’elemento nel codice strutturato, la procedura visualizza il seguente messaggio: “Elemento obbligatorio (codici parziali non ammessi)”.
RIPORTO PARTIC/VIDEATE – Al momento dell’autocodifica, tramite questo parametro è possibile scegliere se riportare o meno sugli articoli figli le Particolarità, le Videate personalizzate anagrafiche e riportabili, le videate Aggiuntive. È possibile immettere più di una opzione come ad esempio PVA. In questo caso tutte le informazioni saranno riportate all’articolo figlio. I caratteri accettati sono:
“ “ = campo vuoto (nessuno);
“P” = Particolarità (prezzi / sconti / provvigioni / codice articolo cliente);
“V” = Videate anagrafiche e riportabili;
“A” = videate Aggiuntive (ATTENZIONE: solo per i prodotti che gestiscono le videate aggiuntive).
I dati riportati vengono selezionati dall’articolo padre della struttura oppure dall’articolo identificato dal parametro “Dati per creaz”.
NOTA BENE: si rammenta che la funzione di “Riporto particolarità/videate anagrafiche/videate aggiuntive/dati MyDB” è attivo per gli articoli figli creati dalla gestione documenti (funzione di autocodifica) e non da Anagrafica articoli.
DUPLICA PARTICOLARITÀ – Questo parametro si attiva solo se nel parametro RIPORTO PARTIC/VIDEATE è stato indicato P di Particolarità.
S = Durante l’autocodifica di un articolo figlio della struttura, da Emissione/Revisione Documenti, le particolarità dell’articolo identificato dal parametro DATI PER CREAZIONE sono copiate sul nuovo articolo creato e, in fase di inserimento articolo in un documento, solo le particolarità direttamente associate al nuovo articolo saranno considerate.
N = Durante l’autocodifica di un articolo figlio della struttura, nessuna particolarità è creata in automatico e, in fase di inserimento articolo in un documento, saranno considerate sia le particolarità direttamente associate al nuovo articolo, che le particolarità dell’articolo identificato dal parametro DATI PER CREAZIONE.
NOTA BENE: Con il parametro attivo, le modifiche alle particolarità dell’articolo identificato dal parametro DATI PER CREAZIONE, successive alla creazione dell’articolo figlio, non influenzano l’articolo figlio, che continuerà a basarsi sulle sue copie create al momento della creazione articolo; viceversa, col parametro inattivo, le modifiche ad una particolarità si rifletteranno in automatico su tutti gli articoli figli che considerano tale particolarità.
RIPORTO MyDB – Al momento dell’autocodifica sui documenti, tramite questo parametro è possibile scegliere se riportare o meno sugli articoli figli i dati MyDB valorizzati sul padre (radice).
AZZERAMENTO COSTI/LISTINI – Opzione che permette all’autocodifica degli articoli di azzerare o meno i costi ed i listini del nuovo articolo:
S = Vengono azzerati;
N = Non vengono azzerati.
NOTA BENE: questa operatività non è valida se si opera da anagrafica articoli.
NOTA BENE: se la struttura contiene un elemento di tipo modificatore, la creazione di un articolo da anagrafica azzererà comunque i costi ed i listini.
POSIZIONE DBP – Questo campo viene gestito solo per le aziende con produzione, vi si indica quale elemento di struttura del codice è titolare della Distinta Base Primaria della struttura. Nel caso la posizione specificata sia diversa dal numero “1”, il campo di struttura specificato, deve essere obbligatoriamente di tipo “V” variante o di tipo “B” base distinta. ESEMPIO: data una struttura che ha per elemento 1 il modello, e per elemento 2 il tessuto, si immette il carattere ‘1’ per indicare che è il modello ad avere la Distinta Base.
POSIZIONE CARTELLA ABBINAMENTI – Numero dell’elemento di struttura che è titolare della Cartella Abbinamenti. La cartella può essere inserita sul padre (radice) o sull’elemento di struttura dichiarata titolare della DBP. ESEMPIO: data una struttura che ha per elemento 1 il modello, e per elemento 2 il tessuto, si immette il carattere ‘1’ per indicare che è il modello ad avere il controllo su quali tessuti possono essere abbinati, si immette il carattere ‘2’ per indicare che sono i tessuti ad avere il controllo su quali modelli possono essere abbinati (solo se la DBP è sullo stesso elemento).
COMPOSIZIONE CODICE ALTERNATIVO – Sequenza con la quale deve essere costruito il Codice Alternativo quando si crea un nuovo articolo tramite autocodifica, in base ai codici dei singoli elementi che si devono specificare nel campo successivo. ESEMPIO: data una struttura che ha per elemento 1 il modello, e per campo 2 il tessuto, si immettono i caratteri ‘12’ per avere il Codice Alternativo composto da Modello + Tessuto o si immettono i caratteri ‘21’ per avere il Codice Alternativo composto da Tessuto + Modello.
CON CODICE ALTERNATIVO – La creazione del codice alternativo specificato nel campo precedente avverrà nel seguente modo:
N = concatenando i vari codici primari dei singoli elementi senza caratteri di separazione;
S = concatenando i vari codici alternativi dei singoli elementi separati da un carattere vuoto (spazio).
ESEMPIO 1: Creazione automatica di un articolo strutturato avente autocodifica fino al nono carattere (primi due elementi) con composizione del codice secondario concatenando il codice primario del secondo elemento più il primo.
Parametri struttura:
Composizione codice alternativo: | 21 |
Con codice alternativo: | N |
Supponiamo che vi siano già codificati i seguenti articoli:
Codice primario | Codice Secondario | |
1° Elemento | MOD50 | GARDA |
2° Elemento | XA12 | COTONE |
La creazione automatica sarà:
Codice primario | Codice Secondario |
MOD50XA12 | XA12MOD50 |
ESEMPIO 2: Simile all’esempio 1, ma componendo il codice secondario concatenando i codici secondari degli elementi della struttura:
Parametri struttura:
Composizione codice alternativo: | 21 |
Con codice alternativo: | S |
La creazione automatica sarà:
Codice primario | Codice Secondario |
MOD50XA12 | COTONE GARDA |
COMPOSIZIONE DESCRIZIONE – Sequenza con la quale deve essere costruita la descrizione dell’articolo quando si crea un nuovo articolo tramite autocodifica concatenando le descrizioni di anagrafica degli elementi specificati separandoli con un carattere vuoto (spazio). Se la concatenazione delle descrizioni dei vari elementi supera la lunghezza della descrizione più quella aggiuntiva, la parte eccedente viene troncata.
ESEMPIO: Data una struttura che ha per elemento 1 il modello, e per elemento 2 il tessuto, si immettono i caratteri ‘12’ per avere la descrizione composta da Modello + Tessuto e si immettono i caratteri ‘21’ per la descrizione composta da Tessuto + Modello.
Parametri struttura:
Composizione descrizione: | 12 |
Supponiamo che vi siano già codificati i seguenti articoli:
Codice primario | Descrizione | |
1° Elemento | MOD50 | MODELLO CASUAL |
2° Elemento | XA12 | COTONE BIANCO |
la creazione della descrizione sarà:
MODELLO CASUAL COTONE BIANCO |