Consistono nella differenza tra valutazioni civilistiche e fiscali che sorgono in un determinato esercizio e che sono destinate ad annullarsi negli esercizi successivi. Tali differenze si generano a seguito di situazioni in cui ricavi e costi o parte di essi concorrono a formare il reddito fiscale in un periodo d’imposta diverso da quello nel quale concorrono a formare il risultato civilistico.
Le differenze fiscali temporanee possono essere a loro volta classificate tra:
Tipici esempi di differenze temporanee in aumento sono:
Le differenze temporanee in aumento generano un aumento del reddito fiscale rispetto a quello civilistico; tali differenze verranno riassorbite negli esercizi successivi.
Definiamo REVERSAL IN DIMINUZIONE il riassorbimento di una differenza temporanea in aumento negli esercizi successivi; il reversal in diminuzione provoca una diminuzione del reddito fiscale rispetto a quello civilistico.
ESEMPIO
Si ipotizza che per l’anno 2004 venga elargito un compenso ad un amministratore per l’importo di 50,000 euro. Il compenso viene corrisposto a febbraio 2005.
In base all’articolo 95 del TUIR, il compenso può essere dedotto nell’anno in cui effettivamente è stato liquidato (2005) anche se contabilizzato nell’anno precedente (2004).
In questo caso quindi:
Tipici esempi di differenze temporanee in diminuzione sono:
Le differenze temporanee in diminuzione generano una diminuzione del reddito fiscale rispetto a quello civilistico: tali differenze verranno riassorbite negli esercizi successivi.
Definiamo REVERSAL IN AUMENTO il riassorbimento di una differenza temporanea in diminuzione negli esercizi successivi: il reversal in aumento provoca una aumento del reddito fiscale rispetto a quello civilistico.
ESEMPIO
Si ipotizza che nell’anno 2004 si siano avute plusvalenze per l’importo di 100.000 euro: si decide di frazionare le plusvalenze in 5 anni (dal 2004 al 2008). In questo caso occorre: