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LE DIFFERENZE FISCALI TEMPORANEE

Consistono nella differenza tra valutazioni civilistiche e fiscali che sorgono in un determinato esercizio e che sono destinate ad annullarsi negli esercizi successivi. Tali differenze si generano a seguito di situazioni in cui ricavi e costi o parte di essi concorrono a formare il reddito fiscale in un periodo d’imposta diverso da quello nel quale concorrono a formare il risultato civilistico.

Le differenze fiscali temporanee possono essere a loro volta classificate tra:

  • differenze fiscali temporanee in aumento;
  • differenze fiscali temporanee in diminuzione.

Tipici esempi di differenze temporanee in aumento sono:

  • le spese di manutenzione eccedenti 5% (art. 102 del Tuir) deducibili in 5 esercizi;
  • le spese relative a studi e ricerche (art. 108 del Tuir) se dedotte in più esercizi (massimo 5);
  • le spese di pubblicità e propaganda, (art. 108 del Tuir) se dedotte in più esercizi (massimo 5);
  • i compensi spettanti agli amministratori (art. 95 del Tuir) se corrisposti in un esercizio successivo.

Le differenze temporanee in aumento generano un aumento del reddito fiscale rispetto a quello civilistico; tali differenze verranno riassorbite negli esercizi successivi.

Definiamo REVERSAL IN DIMINUZIONE il riassorbimento di una differenza temporanea in aumento negli esercizi successivi; il reversal in diminuzione provoca una diminuzione del reddito fiscale rispetto a quello civilistico.

ESEMPIO

Si ipotizza che per l’anno 2004 venga elargito un compenso ad un amministratore per l’importo di 50,000 euro. Il compenso viene corrisposto a febbraio 2005.

In base all’articolo 95 del TUIR, il compenso può essere dedotto nell’anno in cui effettivamente è stato liquidato (2005) anche se contabilizzato nell’anno precedente (2004).

In questo caso quindi:

  • nell’anno 2004 occorre effettuare una VARIAZIONE IN AUMENTO del risultato d’esercizio per 50.000 euro che comporta un aumento delle imposte correnti del periodo;
  • nell’anno 2005 si genera un REVERSAL IN DIMINUZIONE che diminuisce il risultato d’esercizio per lo stesso importo (50.000 euro), comportando una diminuzione delle imposte correnti del periodo.

Tipici esempi di differenze temporanee in diminuzione sono:

  • plusvalenze patrimoniali (Art. 86 del Tuir);
  • sopravvenienze attive (Art. 88 del Tuir);
  • ammortamenti anticipati dedotti in sede di dichiarazione dei redditi (Art 102 del Tuir).

Le differenze temporanee in diminuzione generano una diminuzione del reddito fiscale rispetto a quello civilistico: tali differenze verranno riassorbite negli esercizi successivi.

Definiamo REVERSAL IN AUMENTO il riassorbimento di una differenza temporanea in diminuzione negli esercizi successivi: il reversal in aumento provoca una aumento del reddito fiscale rispetto a quello civilistico.

ESEMPIO

Si ipotizza che nell’anno 2004 si siano avute plusvalenze per l’importo di 100.000 euro: si decide di frazionare le plusvalenze in 5 anni (dal 2004 al 2008). In questo caso occorre:

  • nell’anno 2004 effettuare una variazione in diminuzione del risultato d’esercizio per 100.00 euro;
  • nell’anno 2004 effettuare un REVERSAL IN AUMENTO del risultato d’esercizio per 20.000 euro (quota della plusvalenza dell’anno 2004);
  • negli anni 2005, 2006, 2007, 2008 effettuare REVERSAL IN AUMENTO del risultato d’esercizio per 20.000 euro all’anno.