Dal punto di vista civilistico un cespite andrebbe ammortizzato in base al suo utilizzo “effettivo” (ammortamento economico-tecnico).
Dal punto di vista fiscale l’ammortamento deve avvenire in base a specifiche aliquote previste da tabelle ministeriali definite aliquote Standard. Nel caso si utilizzi un’aliquota inferiore a quella standard si parla di Ammortamento ridotto. Nel caso si utilizzi un’aliquota superiore a quella standard si parla di Ammortamento anticipato o accelerato. I concetti di ammortamento anticipato, ridotto, accelerato sono concetti tipicamente fiscali, non contemplati dalla normativa civilistica.
Finora, operativamente, si è sempre fatta coincidere la dimensione “civilistica” e quella “fiscale”; si è sempre supposto che l’aliquota fiscale coincidesse con quella civilistica. Nel caso di ammortamenti anticipati, concetto, come già detto, tipicamente fiscale, il maggior ammortamento veniva comunque contabilizzato e riportato in primanota (e conseguentemente a bilancio), nonostante non fosse previsto dalla norma civilistica.
In base alle nuove disposizioni ciò non è più possibile; i maggiori ammortamenti effettuati per usufruire di vantaggi fiscali non possono più essere riportati in primanota (quindi sul libro giornale ed in bilancio) e devono essere considerati solo ai fini della dichiarazione dei redditi.
In base alle suddette considerazioni, si è intervenuto creando un “doppio binario”; all’attuale gestione “fiscale”, mantenuta inalterata, è stata affiancata da una nuova gestione civilistica dei cespiti.
Operativamente vengono richieste tre aliquote:
NOTA BENE: di logica, anche se non vi sono controlli a tal proposito e la gestione delle aliquote è libera, l’aliquota civile standard dovrebbe coincidere con l’aliquota fiscale utilizzata.
Le conseguenze principali della nuova gestione civilistica dei cespiti è che: