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PREMESSA

Con lo strumento del Rendiconto finanziario è possibile ricostruire la dinamica dei flussi finanziari aziendali verificati nel corso dell’esercizio e individuare le cause che hanno generato le variazioni finanziarie.

Tale ricostruzione dei flussi avviene mediante il metodo cosiddetto “indiretto”, con il quale il flusso finanziario netto dell’attività operativa è presentato rettificando l’utile o la perdita d’esercizio dagli effetti di variazioni di attività e passività generati dall’attività operativa, da elementi non monetari, da altri elementi i cui effetti monetari siano flussi finanziari dell’attività di investimento o finanziamento. Il metodo suddetto, maggiormente applicato nella prassi amministrativa, si differenzia dal metodo “diretto” (consigliato dai principi contabili ma meno utilizzato nella pratica), il quale evidenzia le principali categorie di incassi e pagamento lordi, mettendo in contrapposizione entrate ed uscite e giungendo sempre a determinare il flusso dell’area operativa come differenza tra gestione reddituale e flussi di capitale circolante.

Nella pratica, secondo le indicazioni dei principi contabili nazionali statuiti dall’OIC 12 e principi contabili internazionali statuiti dallo IAS 7, si individuano tre schemi di Rendiconto finanziario sulla base dell’orizzonte temporale da analizzare.

Gli schemi previsti sono:

  • Rendiconto di Capitale Circolante Netto (per il calcolo delle variazioni dei flussi finanziari di Breve termine);
  • Rendiconto dei Flussi di Liquidità (per il calcolo delle variazioni dei flussi finanziari di Brevissimo termine);
  • Rendiconto delle Disponibilità Liquide (detto anche “Cash Flow Statement” e più indicato per il calcolo dei flussi finanziari di Brevissimo termine).

NOTA BENE: nel modulo ADP è disponibile solo il primo di questi schemi, cioè quello che analizza il Capitale Circolante Netto (cioè le risorse finanziarie impiegabili nell’arco di un esercizio).