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PREMESSA

Con l’anno 2008 è entrato in vigore l’accordo internazionale di Basilea 2 che ha introdotto nuove regole relative ai requisiti patrimoniali degli istituti di credito. In base ad esso le banche degli oltre cento paesi aderenti, tra cui l’Italia, dovranno provvedere a dimensionare il proprio patrimonio di vigilanza proporzionalmente al rischio dei rapporti di credito assunti.

Maggior rischio significa maggiori accantonamenti che inevitabilmente si traducono in maggiori costi per l’istituto di credito visto che il patrimonio è sempre da considerarsi come risorsa scarsa e onerosa: gli istituti di credito sbilanciati verso una clientela a rischio elevato si vedono quindi costretti ad una riduzione dell’attivo fruttifero, oppure ad una sua ricomposizione tendente ad attività a rischio più basso con minor redditività.

Minor rischio significa viceversa minori accantonamenti al patrimonio di vigilanza, minor costo del credito ma soprattutto maggior volume di prestiti erogabili che si traducono in nuova energia propulsiva per il sistema delle imprese.

Le analisi richieste dalle banche per la valutazione del merito creditizio non sono fini a sé stesse né sono state inventate specificamente per Basilea 2. Un adeguato sistema di pianificazione, gestione e controllo dell’attività aziendale aiuta l’imprenditore e il management a condurre la propria azienda verso il successo. Basilea 2 non deve dunque essere percepito come un “obbligo formale” legato al sistema bancario, ma come un’opportunità per le imprese di buona qualità e come un’occasione da non perdere per migliorare radicalmente il modo di fare impresa. Un’azienda che conosce con precisione il proprio stato di salute e che ha ben chiari i propri obiettivi, oltre ad essere in grado di auto valutarsi preventivamente e se necessario rimediare ad eventuali squilibri, può rivolgersi al sistema creditizio con maggior forza contrattuale ottenendo condizioni di finanziamento più favorevoli.

Il bilancio d’esercizio, quale principale strumento di comunicazione aziendale con funzione informativa interna ed esterna all’azienda, è il cardine di tutta la documentazione di tipo quantitativo richiesta dalle banche per la valutazione del merito creditizio (sia prima di Basilea 2 che dopo l’entrata in vigore dell’accordo). Tramite il bilancio, infatti, la banca riesce a determinare sia il potenziale di redditività che la capacità di rimborso regolare dei prestiti concessi all’azienda. Per estrarre ulteriori e più qualificate informazioni dal bilancio d’esercizio occorrono delle sue rielaborazioni che evidenzino con maggiore efficienza l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario dell’impresa.

NOTA BENE IN VERDE LE PARTI TESTUALI AGGIUNTEE CON IL BARRATO IL TESTO CHE VA ELIMINATO